Si parla tanto di marketing e pubblicità, soprattutto dopo i due anni di stop dovuti alla pandemia. Molte aziende, grandi, medie e piccole anche, hanno deciso di aprire le loro porte a questo metodo di crescita. Spesso ci si domanda quanto davvero conviene investire in marketing e pubblicità. Molte sono le domande a riguardo circa il come e quando farlo, a chi rivolgersi. Insomma, sono infiniti i dubbi.
Il marketing è lo strumento che completa la visione sull’azienda, mentre la pubblicità è la sua componente. La pubblicità è la conseguenza del marketing, ma non sono strettamente necessari alla vita di uno e dell’altro.
Possiamo vedere insieme cosa davvero fanno il marketing e la pubblicità.
Cosa sono marketing e pubblicità?
Innanzi tutto va fatta una distinzione tra le due categorie. La pubblicità non è marketing e il marketing non è pubblicità. Perché? Vediamolo
Il marketing
Molto spesso si pensa che il marketing si basi sullo stesso concetto di base su cui si fonda la pubblicità e, per certi aspetti, è vero. Infatti marketing e pubblicità hanno in comune il fine, cioè interessare, comunicare i valori, fare da ponte per un brand, un prodotto, un servizio e tanto altro verso il pubblico cui si rivolgono.
Erroneo è, però, pensare che siano la stessa cosa.
Il marketing aiuta le realtà professionali ad arrivare al pubblico, o, ancora meglio, al target di riferimento.
Il marketing si fonda sulla solida base dell’analisi di mercato, la quale, se dettagliata, porta direttamente alla sua fase successiva. Infatti, dai dati recuperati dall’analisi si segmenta il pubblico per individuarne il target e stilare un piano strategico sul quale si fonda tutto il processo successivo.
Il marketing basa le sue logiche su quattro concetti: il prodotto, il posto, il prezzo e la promozione.
Dove il prodotto è inteso come servizio che traccia una via che arriva a mettere in connessione direttamente il cliente con l’azienda. Nell’accezione del posto, si va a definire il luogo che deve avere la caratteristica di essere accessibile a tutti, senza sforzi. Poi il prezzo, punto cruciale del piano poiché è lo strumento con cui stimare un successo o fallimento dell’impresa. Il passo finale della promozione è quello con mezzo del quale si profilano informazioni al cliente circa il proprio prodotto, sarebbe in questa fase che troviamo la pubblicità, con le sue compagne, la vendita e le pubbliche relazioni.
La pubblicità
La pubblicità, ultima fase del marketing e completamente dipendente dal processo di analisi e strutturazione strategica, ha il fine di dare informazioni ai fruitori. La pubblicità può essere profilata in vari modi: spot, annunci, SEO optimization, social media e simili. Il servizio pubblicitario è sempre a pagamento, che sia di produzione propria o che ci si affidi a un professionista. Non solo informare, la pubblicità infatti può essere utile anche per persuadere i clienti all’azione.
Essa permette, dunque, di conoscere il servizio\prodotto, se non anche il brand stesso, promuove gli stessi e posiziona un’azienda nella concorrenza.
Differenza sostanziale tra marketing e pubblicità è il fatto che il primo richiede più tempo e professionalità, la seconda invece può esistere da sola, come nel caso di annunci sporadici.
Si può crescere, dunque, senza marketing e pubblicità?
Per dare la possibilità all’azienda di crescere senza marketing e pubblicità, ci si deve improvvisare un pò marketer. Ci sono degli elementi fondamentali da considerare per poter crescere: conoscere il mercato in cui ci si inserisce, quindi i competitor, definire il proprio target. Considerando anche i propri punti di forza, debolezze, minacce e opportunità (swot analysis) e costruendo su di esse una mappa di posizionamento dell’azienda e dei suoi prodotti\servizi.
Privarsi del marketing e della pubblicità è una scelta coraggiosa, poiché si dovrà optare nelle collaborazioni con quei professionisti o titolari di aziende che godono di una certa reputazione.
Il passaparola, un cliente può essere tanto soddisfatto da creare un certo passaparola con altri possibili clienti. Acquisire, quindi, un consistente numero di nuovi clienti che permetta di dare il via a questo giro di voci che formano la reputazione dell’azienda\professionista. Avere clienti di un certo valore, d’altronde, è un’altra caratteristica da non sottovalutare. Un cliente che gode di un certo nome e importanza sociale, rende interessante il professionista.
Per cui, mentre marketing e pubblicità viaggiano su strategie mirate e obiettive, la crescita senza di essi, è una questione di casualità. Se va bene, si è guadagnato tempo e risparmiato denaro, al contrario, si dovrà ricorrere al marketing e alla pubblicità che riducono il tempo di riuscita e ottimizzano le spese, così da considerarle degli investimenti.